Risotto
con puntine di pino, trifoglio, funghi arrostiti e briciole di formaggio grigio della val Aurina
Per 4 persone
30 g di cipolla
1 cucchiaio di olio
240 g di riso per risotti
0,5 dl di vino bianco
0,7 l di brodo di verdura o di carne
Sale, pepe macinato fresco
20 g di puntine di pino
60 g di funghi
30 g di parmigiano
15 g di burro freddo
Per guarnire
60 g di formaggio grigio della val Aurina
4 trifogli rossi
Tempo di preparazione: 40 minuti
30 g di cipolla
1 cucchiaio di olio
240 g di riso per risotti
0,5 dl di vino bianco
0,7 l di brodo di verdura o di carne
Sale, pepe macinato fresco
20 g di puntine di pino
60 g di funghi
30 g di parmigiano
15 g di burro freddo
Per guarnire
60 g di formaggio grigio della val Aurina
4 trifogli rossi
Tempo di preparazione: 40 minuti
- Tagliare i funghi a fettine o a listarelle e farli rosolare brevemente in poco burro. Salare e pepare.
- Sbucciare la cipolla e affettarla finemente. Successivamente rosolarla nell’olio senza farle prendere colore.
- Aggiungere il riso, rosolarlo uniformemente e spruzzarlo con il vino bianco.
- Aggiungere man mano il brodo caldo e far cuocere il risotto per ca. 18 minuti a fuoco basso. Mantecare il risotto con il burro freddo e il parmigiano e aggiustare di sale e pepe.
- Tagliare a pezzettini le puntine di pino e rosolarle brevemente e a fuoco basso in poco burro.
- Sistemare il risotto su un piatto. Cospargerlo con i funghi e le puntine di pino.
- Far scorrere il fondo di cottura dei funghi e del pino dal bordo del piatto verso il centro, creando così una guarnizione d’effetto.
- Decorare il piatto con il trifoglio spezzettato e alcune briciole di formaggio grigio e servire immediatamente
Il nostro consiglio: Per questo piatto utilizzate esclusivamente riso per risotti (tipo Vialone, Carnaroli, Arborio), solo così potrete ottenere un buon risultato. Fate attenzione a utilizzare solo puntine di pino giovanissime, altrimenti il loro sapore può risultare resinoso. Le puntine di pino possono essere sostituite con foglie o fiori di dente di leone, erbe selvatiche di montagna ecc. In questo modo avrete diverse possibilità di sperimentare una cucina naturale e salutare.
Tratto da: „Vitalküche in Südtirol“ di Reinhard Steger & Karl Volgger
